Sorghum halepense, Reynoutria japonica, Cyperus rotundus, Eleusine indica sono solo alcune delle infestanti più comuni che creano danni di diversa portata che variano da qualche buco e veri e propri danni strutturali. Spesso capita che l'intervento necessario per risolvere i danni causati dalle infestanti di tipo invasivo sia di tale portata da far decidere il committente di non intervenire in alcun modo. In questo modo si decide di sopportare il danno magari vietando l'accesso all'area colpita. 

Questa premessa era necessaria per chiarire quanto è importante inserire delle soluzioni per il controllo delle infestanti già in fase di progettazione in modo da proteggere preventivamente quello che verrà costruito e garantirne la fruibilità per un lungo periodo.  

Credo che a questo punto sia chiaro che qualcosa bisogna fare ma cosa? Come scegliere correttamente i materiali da utilizzare ? In effetti la risposta non è facile perchè richiede un'attenta analisi dei materiali in funzione del risultato che si vuole ottenere ed anche una buona conoscenza agronomica.  

DuPont ha creato Plantex® , una linea di tessuti concepiti per: il controllo delle radici, il controllo delle infestanti e la stabilizzazione del terreno, una distinzione che può sembrare artificiosa ma in realtà fondamentale per misurare correttamente il risultato che si vuole ottenere. 

L'esperienza mondiale di DuPont ha fatto sì che questi l'efficacia di questi prodotti venisse testata in un'area molto amplia garantendone quindi il risultato. 

Parliamo di tessuti che ,per la maggior parte, sono in polipropilene e sono costruiti con un sistema atto a garantire resistenze meccaniche superiori permettendo al tempo stesso il passaggio di acqua ed aria , due elementi fondamentali per la salute del suolo . 

Tra questi prodotti troviamo il Plantex®  Platinium, un tessuto costruito appositamente per il controllo del Poligono del Giappone ma comunque particolarmente adatto per la protezione di una pista ciclabile. A seguire vedremo un'installazione di prova fatta su una pista ciclabile lungo il Sarca , un fiume dove il Poligono del Giappone ha colonizzato tutto.